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Storia del Collegio Armeno | Stampa |
  

Palazzo Zenobio è una monumentale costruzione, eretta tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, per la famiglia patrizia veneziana Zenobio. Dal 1850 il palazzo è di proprietà dei Padri Armeni Mechitaristi di Venezia. Del palazzo si possono visitare le due sale principali, degli Specchi e degli Stucchi.Alle pareti della Sala degli Stucchi si trovano tre pregevoli tele di Luca Carlevarjis, anticipatore del vedutismo veneziano settecentesco. Gli affreschi del soffitto rappresentano alcune allegorie del Lazzarini. Le opere sono inquadrate in preziosi stucchi del XVIII secolo alternati agli archi marmorei delle porte. La Sala degli Specchi è la principale di Palazzo Zenobio. E' detta anche Tiepolesca per i suoi affreschi e la complessa decorazione, alla quale collaborò il giovane Giambattista Tiepolo. E' una sala luminosa, esempio illustre d'arte e della vita veneziana del settecento. Nella sala sono ospitate manifestazioni importanti, ricevimenti, concerti, pranzi, cene di gala. Il giardino del palazzo presenta la facciata interna dell'edificio. La parte centrale dell'edificio comprende la Sala degli Specchi, la direzione e una decina di stanze per riunioni al primo piano, la cappella al secondo piano e una quindicina di stanze al terzo piano per gli ospiti. Le due ali laterali comprendono stanze per mostre, manifestazioni culturali e convegni, una cucina grande e un refettorio. Nel giardino sono ospitati nella bella stagione ricevimenti, concerti, cene e teatro all'aperto. Costruito nel 1690 per la ricca famiglia Zenobio di Verona su progetto dell'architetto Antonio Gaspari, allievo del Longhena. Il palazzo, dal 1850 sede del Collegio Armeno, costituisce una delle più importanti rappresentazioni dell'arte barocca a Venezia. Tra le sale interne, di particolare interesse la sontuosa sala da ballo affrescata dal Dorigny.

 
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